martedì 8 giugno 2010

Ecco un mio disegno!


Questo disegno fatto da me ieri si kiama La PrInCiPeSsA dEgLi ElFi!

Bello?

sabato 1 maggio 2010

Ecco delle storiette!

Hikoboshi e Orihime (Leggenda sull'origine della Via Lattea)


Racconta la leggenda che nel cielo vivevano a Ovest gli uomini e a Est le divinità; il pastore Hikoboshi (la stella Altair) e la dea Orihime (la stella Vega) si innamorarono e si sposarono in gran segreto, contro la volontà del padre della dea. Quando il padre lo venne a sapere separò i due sposi, riconducendo la figlia nella terra degli dei e, per evitare il ricongiungimento degli innamorati, creò un fiume celeste: la Via Lattea. I due ne soffrirono moltissimo e alla fine il padre di Orihime, commosso dalle tante lacrime versate, accordò che potessero rincontrarsi, ma solamente una volta l'anno, la settima notte del settimo mese. In ricordo di tale occasione, in Giappone si festeggia la Tanabata (Sette notti), festa tradizionale, il 7 luglio di ogni anno, quando le stelle Vega e Altair si incrociano nel cielo.
In questa occasione in Giappone si usa scrivere un desiderio, o una poesia, su un foglio verticale, il tanzaku, da arrotolare intorno a un ramoscello di bambù.


Il messaggio del petalo di rosa

Il Maestro dei Maestri, il Grande Guru, traboccava di ricchezza interiore.

E siccome la sua anima traboccava, suo scopo e suo desiderio era di riversare sugli altri l'abbondanza della sua saggezza, disperdendo le tenebre dell'ignoranza.
Ma difficilmente qualcuno accetta di essere l'oggetto su cui si riversa uno straripamento. Anzitutto, perché tutti credono di essere già tanto colmi da averne d'avanzo; e poi, essere "straripati", ossia disturbati, non manca di suscitare un po' di sgomento.
Avvenne così che un giorno il Grande Guru si recò a visitare il luogo di ritiro dove parecchi monaci Sufi vivevano in grande concentrazione spirituale.
L'arrivo del Maestro suscitò grande subbuglio.
"Misericordia", dicevano i monaci, "costui vorrà ancora farci imparare qualcosa? Abbiamo già il nostro da fare a non dimenticare quello che sappiamo. E poi, qui dentro siamo già in troppi. Ognuno vuol dire la sua e si finisce col non capirci niente. Facciamogli dunque comprendere, con qualche segno che non lo offenda, che il nostro convento è al completo, che non c'è posto per lui".
Perciò il Capo dei Sufi gli fece portare una coppa ricolma di latte, volendo significargli: questo luogo è già sovraffollato di maestri spirituali, non c'è posto per te.
Quando la coppa gli venne presentata, il Grande Guru la osservò, poi sorrise, e, colto un petalo di rosa, lo depose a galleggiare sul latte.
Il messaggio voleva significare che come il petalo di rosa galleggiava sul latte senza farlo straripare dalla ciotola, così anche in quel luogo la sapienza del Maestro poteva trovar posto senza sconvolgere le coscienze.
Il messaggio fu compreso, e le porte del romitaggio vennero spalancate di fronte all'ospite sacro.

La saggezza è come l'orizzonte: più ci si avvicina ad esso, più retrocede.



Racconto Indiano



Far colazione con Dio

Un bambino voleva conoscere Dio.
Sapeva che era un lungo viaggio arrivare dove abita Dio, ed è per questo che un giorno mise dentro al suo cestino dei dolci, marmellata e bibite e cominciò la sua ricerca.
Dopo aver camminato per trecento metri circa, vide una donna anziana seduta su una panchina nel parco.
Era sola e stava osservando alcune colombe.
Il bambino gli si sedette vicino ed aprì il suo cestino.
Stava per bere la sua bibita quando gli sembrò che la vecchietta avesse fame, ed allora le offrì uno dei suoi dolci.
La vecchietta riconoscente accettò e sorrise al bambino. Il suo sorriso era molto bello, tanto bello che il bambino gli offrì un altro dolce per vedere di nuovo questo suo sorriso.
Il bambino era incantato! Si fermò molto tempo mangiando e sorridendo, senza che nessuno dei due dicesse una sola parola.
Al tramonto il bambino, stanco, si alzò per andarsene, però prima si volse indietro, corse verso la vecchietta e la abbracciò.
Ella, dopo averlo abbracciato, gli dette il più bel sorriso della sua vita.
Quando il bambino arrivò a casa sua ed aprì la porta, la sua mamma fu sorpresa nel vedere la sua faccia piena di felicità, e gli chiese:
"Figlio, cosa hai fatto che sei tanto felice?".
Il bambino rispose: "Oggi ho fatto colazione con Dio!".
E prima che sua mamma gli dicesse qualche cosa aggiunse:
"E sai cosa, ha il sorriso più bello che ho mai visto!".
Anche la vecchietta arrivò a casa raggiante di felicità.
Suo figlio restò sorpreso per l'espressione di pace stampata sul suo volto e le domandò:
"Mamma, cosa hai fatto oggi che ti ha reso tanto felice?".
La vecchietta rispose:
"Oggi ho fatto colazione con Dio, nel parco!".
E prima che suo figlio rispondesse, aggiunse:
"E sai? E' più giovane di quel che pensavo!".



Racconto Spagnolo di Te-La Gitana


Minestra per tutti

Uno straniero, che camminava verso un villaggio si fermò sulla soglia di una povera capanna.
Chiese alla donna, che stava seduta fuori della capanna qualcosa da mangiare.
"Mi dispiace al momento non ho niente".
"Non si preoccupi. Ho nella bisaccia un sasso per minestra: se mi darete il permesso di metterlo in una pentola di acqua bollente, preparerò la zuppa più deliziosa del mondo. Mi occorre una pentola molto grande per favore".
La donna era incuriosita, gli diede una pentola e andò a confidare il segreto del sasso per minestra a una vicina di casa. Quando l'acqua cominciò a bollire, c'erano tutti i vicini, accorsi a vedere lo straniero e il suo sasso. Egli depose il sasso nell'acqua, poi ne assaggiò un cucchiaio ed esclamò con aria beata:
"Ah, che delizia! Mancano solo delle patate".
"Io ho delle patate in cucina".
Pochi minuti dopo era di ritorno con una grande quantità di patate tagliate a fette, che furono gettate nel pentolone. Allora lo straniero assaggiò di nuovo il brodo.
"Eccellente... Se solo avessimo un po' di carne e un po' di verdura, diventerebbe uno squisito stufato".
Un'altra massaia corse a casa a prendere della carne; un'altra portò carote e cipolle. Dopo aver messo anche quelle nella zuppa, lo straniero assaggiò il miscuglio e chiese ancora:
"Manca solo un po' di sale!"
"Eccolo!"
"Scodelle e piatti per tutti".
La gente corse a casa a prendere scodelle e piatti. Qualcuno portò anche frutta e manioca. Tutti sedettero mentre lo straniero distribuiva grosse porzioni della sua incredibile minestra. Tutti provavano una strana felicità, ridevano, chiacchieravano e gustavano il loro pasto in comune.
Dopo essere rimasto un po' con loro, lo straniero, in mezzo all'allegria generale scivolò fuori silenziosamente. Lasciò però il sasso miracoloso affinché potessero usarlo tutte le volte che volevano per preparare la minestra più buona del mondo.



Racconto Africano


La bambola smarrita

C'era una volta una piccola bambina bella e brava di nome Raluca.
La bambina aveva molte bambole che amava e curava moltissimo. In una bella giornta primaverile la bambina giocava all'aperto con le sue bambole. Fuori si stava bene e Raluca giocava da molto tempo.
Arrivò suo padre portando un grosso pacco. La bambina era contenta di vederlo.
- Raluca vieni in casa che ti ho portato un regallo.
- Solo un momento che metto in ordine le bambole.
Raccolse tutto in grande fretta: bambole e giocatoli, non accorgendosi di dimenticare sull'erba una delle bambole più amate: Alessandra.
Aperto il pacco la bambina trovò una casa di bambole, fatta da suo padre.
- Ti piace?
- Si moltissimo.
IL papà portò la casa nella stanza della bambina. Raluca sistemò le bambole nelle varie camerette ed essendo presa dal lavoro non si accorse della mancanza di Alessandra. Venuta l'ora di dormire la mamma ha aiutò la bambina a sistemare i giochi poi messa a letto la bambina stanca si adormentò.
E Alessandra? La bambola aspettava convinta che la bambina sarebbe venuta a cercarla.
Quando venne il buio la bambola cominciò ad avere paura. Pensò di dover passare la notte all'aperto. Si riparò in un cespuglio, tremante di paura.
Da un cespuglio vicino sentì delle voci:
- Fermiamoci qui , sono stanco...
- Appena svegliato sei già stanco! Passeggiamo un pò, si stà tanto bene...
Erano due cagnolini e la bambola lancio un urlo di spavento.
- Hai sentito Pedro, andiamo a vedere.
Pedro e la cagnetta sua amica trovarono Alessandra.
- E' una bambola....Ciao piccolina, hai perso la tua pdroncina?
- Si Raluca mi ha dimenticato nell'erba e muoio di paura.
- Non devi aver paura, ci siamo noi Doris e Pedro a pensare a te.
- Io sono Alessandra.
- Vieni con noi a fare una passeggiata nel quartiere. La nostra casa è qui vicino e quando i padroni vanno a letto usciamo dal nostro cortile a fare due passi. Poi torniamo a casa.
Con l'aiuto di Doris, Alessandra salì sulla schiena di Pedro e gli amici si misero in marcia.
- Com'è la tua padrona? chiese Doris.
_ E' molto brava! Anche se ha solo quattro anni ci cura moltissimo. Tutti gli vogliamo molto bene...Mi ha dimenticato nella fretta di vedere il regalo portato da suo padre.
- Anche i nostri padroni hanno una bambina di cinque anni che ci vuole tanto bene. Gioca con noi tutte i giorni.
Caminando e chiacherando il gruppo raggiunse un bel parco con prati curati e viali illuminati con panchine. Non molta gente a passeggio vista l'ora.
- Veniamo qui a respirare aria pulita. Più avanti c'è anche un lago.
- Che bello , non ho mai visto un lago! Che cos'è?
- Una grande distesa d'acqua con tanti pesci ...sui bordi crescono le canne...stiamo per arrivare...
Alessandra scesa dalla schiena di Pedro, si avicinò all'acqua, mentre i suoi amici rimasero sul viale a chiacchierare con una coppia di cani amici.
Di fronte alla bambola si parò un strano essere verde con grandi occhi...era una rana che disse:
- E tu chi sei?
- Sono Alessandra amica di Doris e Pedro.
- Allora sei anche amica mia! Mi chiamo Oac e questo lago è casa mia.
- Buona sera Oac.
Con due salti la rana ragiunse il gruppo di cani.
- Ciao Oac, hai conosciuto la nostra amica Alessandra?
E'una bambola molto simpatica e poverina, ha avuto un grande spavento:
l'hanno dimenticata fuori casa e noi l'abbiamo portata a passeggiare insieme a noi.
- Mi raccomando di avere molta cura di lei...
- Ciao Alessandra io devo andare in acqua ...Spero di rivederti.
- Anch'io.
Alessandra tornò vicino ai suoi amici che l'aiutarono a salire sulla schiena di Pedro e si avviarono verso casa, si era fatto tardi.
Da un buco nella recinzione entrarono nel cortile dei due cani. Prepararono per Alessandra un posto per dormire nella cuccia di Doris.
Intanto nella casa delle bambole si sentivano sussuri.
- Ma dove sarà Alessandra? chiese l'orsetto Coccolino. Non l'ho più vista da quando siamo tornati.
- Non sarà rimasta fuori?- disse spaventata una bambola -speriamo che non le succeda niente!
Al risveglio Raluca corse a rivedere le sue amate bambole nella loro nuova casetta. Ma non vide Alessandra e la cercò dapertutto senza trovare niente. Fù allora che si ricordò che la sera si era meravigliata che una delle stanzette della casa fosse vuota...Piangendo corse dalla mamma:
- Ho paura di aver lasciato Alessandra fuori, ieri sera.
- Andiamo a cercare.
Nessuna traccia di Alessandra.
- Ei Raluca! - sentì una voce dalla strada. Era sua amica Mara con la sua madre.
Mara aveva in mano Alessandra.
-Alessandra, Alessandra- gridò felice Raluca.- Dove l'avete trovata?
- Nel nostro cortile. Pedro e Doris l'hanno trovata da qualche parte.
Raluca mise la bambola nella cameretta vuota
in seguito non è più successo che Raluca dimenticasse le sue bambole in giro.
Alessandra si ricordò per sempre della passeggiata in compagnia di Pedro e Doris. La notte quando sentiva l'abbaiare dei cani, pensava sempre a loro.....



fiaba Rumena



Perchè gli asini hanno il muso bianco

Tutti sanno che l'asino è l'animale più paziente e che più di tutti gli altri può essere caricato sino all'inverosimile.
L'asino sopporta tutto. Ci si rende conto di quanto si pretende da lui solo quando schiatta, e allora vuol dire che era davvero troppo carico.
Gli asini patiscono le maggiori pene dai bambini, soprattutto quando questi li portano al pascolo. Come si sa, i bambini percuotono l'asino con bastoni, gli tirano pietre, gli saltano in groppa e si fanno trasportare in cinque o sei alla volta.
L'asino, sempre paziente, li lascia fare senza opporsi.
Un bel giorno, alcuni angeli si rivolsero al Signore dei Mondi e gli dissero:
"Signore! Osserva l'asino. E' l'immagine della pazienza e della resistenza. Non pensi che anche lui avrebbe diritto al Paradiso?"
Il Signore diede subito ragione agli angeli e, senza esitare, ordinò che l'asino fosse condotto in Paradiso. Gli angeli, allora, volarono subito dall'asino per cantargli la buona notizia, prenderlo con loro e condurlo all'ingresso del Paradiso.
Appena arrivati davanti alla grande e lucente porta del Paradiso, l'asino sporse il muso verso l'interno ma subito si irrigidì e non volle più proseguire.
Gli angeli non capivano, non si spiegavano. Provarono e riprovarono, prima delicatamente poi con forza, a spingere la bestia aldilà della porta, ma ... niente, non c'era verso. L'asino aveva, con circospezione, messo solo il muso, guardato all'interno e subito si era fermato come paralizzato. Ma cosa stava succedendo? Perché l'asino non voleva in nessun modo proseguire all'interno di quel mondo magicamente perfetto e felice?
Non passò molto che gli angeli capirono il motivo: a spaventare l'asino sino a non farlo più proseguire era stato il gran numero di bambini che aveva visto sporgendosi dalla porta del Paradiso. Era troppa la paura che l'asino aveva dei bambini, aveva subito tanti maltrattamenti da loro.
Gli angeli, a malincuore, dovettero rinunciare a far entrare l'asino tra i prediletti del Paradiso e lo riaccompagnarono al suo pascolo.
Appena tornato sulla terra, tutti si accorsero del cambiamento dell'asino. L'asino non era entrato in Paradiso, ma ci aveva infilato il muso che, illuminato dalla folgorante luce divina, era diventato bianco. L'asino ora aveva il muso bianco.
Fu così, che da allora, tutti gli asini nacquero con quella caratteristica. Ecco perché oggi l'asino ha il muso bianco!


fiaba Araba





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mercoledì 31 marzo 2010

Ricette: bevande

Bava di Orco Addormentato


Occorrente:
2 vasetti di yogurt bianco
2 bicchieri di latte
3 cubetti di ghiaccio
mezzo limone
qualche foglia di basilico

Preparazione:
Versate in una caraffa il latte, lo yogurt e il succo di limone. Aggiungete il ghiaccio tritato e mescolate bene. A questo punto, aggiungete qualche foglia di basilico fresco per profumare e decorare.

Idea per Halloween:
Bevendo l’intruglio Bava di Orco addormentato, recitate la formula magica: il suo effetto sarà quello di rendervi più scaltri per neutralizzare gli orchi:

Orco bavoso, Orco bavoso,
continua pure il tuo riposo,
mentre tu dormi il sonno dei brutti
del tuo giardino io mangio i frutti.


Idromele degli Elfi


Occorrente:
un litro di spremuta d’arancia
un bastoncino di cannella
qualche chiodo di garofano
scorza d’arancia
miele

Preparazione:
Versate in una caraffa il succo d’arancia, aggiungete il bastoncino di cannella e i chiodi di garofano e lasciate in infusione. Trascorse almeno 3 ore, estraete la cannella e i chiodi di garofano e dolcificate a piacere con il miele, aggiungendo le scorzette d’arancia tritate molto finemente.

Idea per Halloween:
L’Idromele è la bevanda preferita dagli Elfi. Se volete propiziarvi il loro aiuto contro le creature stregate, bevendolo, pronunciate questa formula:

Elfo che torni da un lungo viaggio
Mi hai portato forza e coraggio?
Con l’Idromele, tu vedrai
forza e coraggio sempre avrai!

martedì 30 marzo 2010







Questi sn i disegni.
Le storie le metterò + tardi.



domenica 28 marzo 2010

Ciao!

Ciao!
In questo sito ci sono disegni da colorare, storie, ecc.
Spero vi divertiate!
Ciao!